Perché è utile il conteggio dei carboidrati?
I carboidrati (di seguito indicati come CHO) sono il macronutriente maggiormente responsabile dell’andamento glicemico, che risulta influenzato sia dalla quantità che dal tipo di CHO presenti nel pasto oltre che da altri fattori come lo stato fisico degli alimenti e presenza di altri componenti come grassi e fibre.
Sebbene sia i grammi di CHO contenuti nel pasto che la loro forma chimica, ovvero che si tratti di carboidrati semplici o complessi, influenzano la glicemia, il più forte predittore della risposta glicemica al pasto è la quantità totale dei CHO consumati. Per questo le strategie principali per raggiungere il controllo glicemico sono rappresentate dalle liste di scambio dei CHO o dal counting dei CHO, a cui l’indice glicemico offre sicuramente vantaggi aggiuntivi.
In una terapia basata sugli scambi dei carboidrati, la regola fondamentale da seguire è quella di mantenere costante il contenuto di CHO al singolo pasto. Infatti, se una data dose di insulina metabolizza un determinato quantitativo di carboidrati, se si riduce l’apporto di CHO ma si lascia fissa la dose di insulina, si avranno delle ipoglicemie; al contrario, se si aumenta l’apporto di CHO senza variare la dose di insulina, si avranno delle iperglicemie.
Ma nella quotidianità, quanti riescono a mantenere costante il quantitativo di CHO consumato nel singolo pasto? Una terapia così rigida non si adegua alle abitudini e alle necessità di vita di un paziente diabetico. Ne consegue che difficilmente sarà seguita e il paziente affronterà la terapia con modifiche empiriche, causa sicuramente di frequenti ipoglicemie e iperglicemie.
Il conteggio dei CHO è particolarmente adatto ai pazienti diabetici di tipo 1 in terapia insulinica ma può essere rivolto anche al diabetico di tipo 2 con abitudini di vita non regolari che richiedono una estrema flessibilità.
Fattor comune è che, in entrambi i casi, i pazienti abbiano la motivazione e il desiderio ad attuare l’autogestione della malattia svolgendo un ruolo attivo nelle decisioni quotidiane, adeguando continuamente la posologia insulinica in funzione delle glicemie, dell’attività fisica e dell’alimentazione.
Rispetto ad un programma dietetico tradizionalmente impostato sulle liste di scambio o equivalenti, il counting dei CHO è più flessibile, facile da comprendere e, se ben sfruttato, consente di ottenere un miglior controllo metabolico. La terapia si basa sul concetto che l’aumento della glicemia dopo pasto misto (glicemia postprandiale) è fondamentalmente dovuto al quantitativo di CHO del cibo introdotto e che il fabbisogno insulinico preprandiale è proporzionale a tale contenuto. Ne consegue che per ricavare una stima abbastanza precisa del fabbisogno insulinico di un pasto o di uno spuntino è sufficiente contare i grammi di carboidrati contenuti in esso. In tal modo, se la dose di insulina è adattata al quantitativo di CHO assunti, l’aumento di glicemia postprandiale è controllato e ben gestito.
In questo articolo vi presento il percorso di apprendimento del conteggio dei CHO semplificato nelle tre fasi:
1° fase |
Imparare cosa sono i CHO e quali sono gli alimenti che li contengono |
2° fase |
Imparare a quantificare i carboidrati presenti negli alimenti e a scambiare gli alimenti mantenendo costante la quota di CHO |
3° fase |
Individuare il rapporto insulina/CHO e la sensibilità insulinica per adattare la quantità di insulina ai CHO introdotti con i pasti |
Fonti:
- Rabasa-Lhoret R, Garron J, Langelier H, Poisson D, Chiasson JL. The effects of meal carbohydrate content on insulin requirements in type 1 patients with diabetes treated intensively with the basal bolus (ultralente-regular) insulin regimen.
- S. Leotta. La terapia medica nutrizionale nel paziente diabetico. La dieto terapia tradizionale vs. il counting dei carboidrati.
- A. Cimino, M.G. Grazioli, G. Marelli. Il counting dei carboidrati
Se vuoi seguirmi nel conteggio dei carboidrati è doveroso per me e giusto per te che tu conosca, almeno, le fonti e i riferimenti utilizzati per scrivere gli articoli.
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Matematica per passione, consulente per dovere, pasticciona per vocazione: mi chiamo Anna, classe 1988, laureata in Matematica, di origini campane, fortemente legata alle mie origini e alla mia famiglia a cui devo la passione per la cucina, sempre vissuta come momento di condivisione e manifestazione d’affetto. Sono diabetica da quando avevo 16 anni con terapia insulinica e dal 2009 con microinfusore, uno strumento straordinario che ha cambiato la mia vita. Matematica in Cucina è nato con questo intento: condividere con tutti, diabetico o non, a dieta o non, sportivo o non, la vita da diabetico, da ogni punto di vista. Nel blog parlo di diabete, di sport e di salute ma soprattutto ci sono le mie ricette, ovvero quelle che si adattano alla mia vita, quelle che preparo velocemente per la pausa pranzo, tante ricette semplici, con poco condimento ma molte spezie, tantissime “ricette senza” alla ricerca di nuovi piatti gustosi ma salutari con cui potermi coccolare. In ogni ricetta scrivo sia le tabelle nutrizionali, utili per tutti, sia una simulazione del conteggio dei carboidrati (secondo i settaggi del mio microinfusore) per chi vuole utilizzarlo per la gestione del diabete ma non sa come fare perché lo trova complicato.