Lo stretching
Il nostro corpo parla di noi, ci esprime chiaramente se lo trattiamo bene e quanto teniamo al suo benessere. Con il trascorrere del tempo, se non esercitato, il fisico è costretto a movimenti sempre meno sciolti, a stanchezza repentina, a ridotta capacità di coordinazione e, di conseguenza, all’impiego di maggiore sforzo in tutte le attività quotidiane. Non ci meraviglia, quindi, che la minore elasticità muscolare, il calo di energia e l’usura delle articolazioni predispongono il fisico ad un invecchiamento precoce.
Lo stretching, ovvero l’allungamento muscolare, è considerato un complemento fondamentale di qualsiasi tipo di attività, indispensabile sia per migliorare la mobilità articolare che per ridurre il rischio di dolori muscolari. Lo stretching andrebbe fatto sia prima che dopo l’allenamento: la contrazione dei muscoli determina un continuo e iterato accorciamento delle fibre muscolari che, quindi, diventano meno elastiche, meno efficienti e più sensibili al rischio di infortuni.
È sempre opportuno tenere a mente alcune raccomandazioni:
- è importante che il muscolo sia caldo, pertanto non fate allungamento a freddo, meglio farlo precedere da un breve riscaldamento;
- l’azione deve essere statica, non dinamica: non molleggiate!
- durante lo stretching, rendetevi conto se lo state facendo bene, dovete percepire che il muscolo si sta stirando ma l’azione non deve procurare dolore;
- eseguite correttamente gli esercizi, non bisogna per forza arrivare al massimo allungamento;
- non fate stretching se siete a conoscenza di infiammazioni tendinee o muscolari, aspettate di guarire prima di riprendere l’allungamento;
- una volta acquisita una certa estensibilità, eseguite gli esercizi raggiungendo lentamente la posizione in cui i muscoli da allungare iniziano a tirare. Mantenete questa posizione per 20-30 secondi e tornate poi lentamente alla posizione di partenza;
- per alcuni gruppi muscolari, particolarmente voluminosi come i glutei, il tempo necessario per raggiungere l’allungamento è superiore in quanto tendono a cedere con minore facilità. Per questi, ripetete l’esercizio almeno un paio di volte.
Da non sottovalutare è l’ambiente in cui ci si allena: lo stretching, solitamente, prevede una serie di posture che si eseguono a terra per cui il pavimento non deve essere freddo ed è bene utilizzare un tappeto confortevole e specifico per l’uso. L’ambiente, inoltre, non dovrebbe essere rumoroso perché questo non contribuisce al rilassamento.
Matematica per passione, consulente per dovere, pasticciona per vocazione: mi chiamo Anna, classe 1988, laureata in Matematica, di origini campane, fortemente legata alle mie origini e alla mia famiglia a cui devo la passione per la cucina, sempre vissuta come momento di condivisione e manifestazione d’affetto. Sono diabetica da quando avevo 16 anni con terapia insulinica e dal 2009 con microinfusore, uno strumento straordinario che ha cambiato la mia vita. Matematica in Cucina è nato con questo intento: condividere con tutti, diabetico o non, a dieta o non, sportivo o non, la vita da diabetico, da ogni punto di vista. Nel blog parlo di diabete, di sport e di salute ma soprattutto ci sono le mie ricette, ovvero quelle che si adattano alla mia vita, quelle che preparo velocemente per la pausa pranzo, tante ricette semplici, con poco condimento ma molte spezie, tantissime “ricette senza” alla ricerca di nuovi piatti gustosi ma salutari con cui potermi coccolare. In ogni ricetta scrivo sia le tabelle nutrizionali, utili per tutti, sia una simulazione del conteggio dei carboidrati (secondo i settaggi del mio microinfusore) per chi vuole utilizzarlo per la gestione del diabete ma non sa come fare perché lo trova complicato.