Il carico glicemico
Mentre l’indice glicemico (abbr. IG) è la misura della qualità dei carboidrati (spesso abbr. CHO), il Carico Glicemico (abbr. CG) è la misura della loro quantità: tiene conto sia dell’IG che del contenuto di zuccheri per porzione consumata. Maggiore è il carico glicemico maggiore è l’impatto sulla glicemia. La formula del Carico Glicemico è la seguente:
Dal libro Conta con il leone:
Il carico glicemico rappresenta il valore ottenuto moltiplicando la quantità di carboidrati consumati in grammi per il loro indice glicemico e rapportato a 100. Questo è il modo migliore per avere la percezione di “quanto” quell’alimento influirà sulla glicemia di un soggetto, che abbia o meno il diabete. Perché non sempre alimenti ad alto indice glicemico sono responsabili di un innalzamento maggiore della glicemia rispetto ad alimenti a basso indice glicemico. Per fare un esempio, due diete contenenti una 200 grammi di carboidrati a indice glicemico medio di 60 e l’altra di 150 g di carboidrati con indice glicemico di 80 hanno lo stesso carico glicemico e hanno quindi lo stesso impatto sulla glicemia. Così come una dieta contenente 50 g di carboidrati a indice glicemico 70 ha un impatto minore sulla glicemia di una dieta a più basso indice glicemico (ad es., 40) ma contenete 150 g di carboidrati.
Un’alimentazione che preveda l’impiego di alimenti con basso indice glicemico e a basso carico glicemico permette di mantenere una maggiore quantità di energia derivata dai carboidrati, come raccomandato dalle linee guida sia italiane che internazionali, ma anche per favorire una migliore risposta glicemica (e insulinica nei soggetti che abbiano una secrezione conservata), sia in soggetti non diabetici, che soprattutto in quelli con diabete tipo 1.
Nei bambini con sovrappeso/obesità, ad esempio, o negli adulti a rischio di diabete tipo 2, un’alimentazione caratterizzata da un basso carico glicemico permette una prevenzione vera e propria del diabete tipo 2, riducendo addirittura di 3 volte il rischio di sviluppare la malattia nei soggetti con più di 60 anni.
Se vuoi seguirmi nel conteggio dei carboidrati è doveroso per me e giusto per te che tu conosca, almeno, le fonti e i riferimenti utilizzati per scrivere gli articoli.
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Matematica per passione, consulente per dovere, pasticciona per vocazione: mi chiamo Anna, classe 1988, laureata in Matematica, di origini campane, fortemente legata alle mie origini e alla mia famiglia a cui devo la passione per la cucina, sempre vissuta come momento di condivisione e manifestazione d’affetto. Sono diabetica da quando avevo 16 anni con terapia insulinica e dal 2009 con microinfusore, uno strumento straordinario che ha cambiato la mia vita. Matematica in Cucina è nato con questo intento: condividere con tutti, diabetico o non, a dieta o non, sportivo o non, la vita da diabetico, da ogni punto di vista. Nel blog parlo di diabete, di sport e di salute ma soprattutto ci sono le mie ricette, ovvero quelle che si adattano alla mia vita, quelle che preparo velocemente per la pausa pranzo, tante ricette semplici, con poco condimento ma molte spezie, tantissime “ricette senza” alla ricerca di nuovi piatti gustosi ma salutari con cui potermi coccolare. In ogni ricetta scrivo sia le tabelle nutrizionali, utili per tutti, sia una simulazione del conteggio dei carboidrati (secondo i settaggi del mio microinfusore) per chi vuole utilizzarlo per la gestione del diabete ma non sa come fare perché lo trova complicato.