Esercizio fisico e digestione
La redistribuzione del flusso di sangue ai diversi organi in base alle necessità fa sì che l’organismo debba fare delle “scelte” tra esigenze contrastanti. Infatti, se decidiamo di consumare un pasto abbondante, nelle ore successive il nostro corpo sarà impegnato a digerire quanto abbiamo mangiato, ovvero più sangue dovrà fluire nel distretto gastrointestinale in quanto le sue cellule avranno bisogno di più ossigeno per compiere il loro lavoro. Se, durante la digestione, decidiamo di compiere anche degli esercizi intensi, il nostro organismo si troverà in difficoltà! Essendo la gettata cardiaca massima limitata e poiché il nostro corpo non può diminuire l’apporto di sangue e di ossigeno al cervello o al cuore, questi dovrà “decidere” se indirizzare più sangue al distretto gastrointestinale o più sangue ai muscoli, anch’essi bisognosi di più ossigeno per sostenere lo sforzo. Il risultato più probabile di una situazione di questo tipo è che sia la digestione che la prestazione fisica risulterebbero compromesse.
Allora che fare? Il pasto prima di un allenamento è uno degli argomenti più delicati e discussi! Le finalità di questo pasto sono:
- Lo stomaco deve essere relativamente vuoto prima dell’inizio dell’allenamento;
- È bene minimizzare lo stress gastrointestinale;
- Evitare la sensazione di fame e di fatica;
- Una quantità adeguata di acqua.
In linea di massima, per soddisfare queste condizioni, l’ultimo pasto solido deve essere consumato 3-4 ore prima dell’allenamento. Si tratta di un pasto facilmente digeribile e prevalentemente a base di carboidrati; grassi e proteine, infatti, richiedono tempi di digestione superiori. Ovviamente, si parla di carboidrati complessi e non semplici. Infatti l’assunzione di zuccheri, glucosio e saccarosio in particolare, immediatamente prima di un allenamento, non solo è inutile ma può essere anche dannosa. Inutile perché le scorte presenti nell’organismo sono normalmente sufficienti e non necessitano di apporto ulteriore nella gran parte dei casi. Dannosa perché l’innalzamento della glicemia provoca la secrezione di insulina e la diminuzione del glucosio nel sangue a livelli inferiori a quelli normali, diminuendo quindi il glucosio disponibile.
Matematica per passione, consulente per dovere, pasticciona per vocazione: mi chiamo Anna, classe 1988, laureata in Matematica, di origini campane, fortemente legata alle mie origini e alla mia famiglia a cui devo la passione per la cucina, sempre vissuta come momento di condivisione e manifestazione d’affetto. Sono diabetica da quando avevo 16 anni con terapia insulinica e dal 2009 con microinfusore, uno strumento straordinario che ha cambiato la mia vita. Matematica in Cucina è nato con questo intento: condividere con tutti, diabetico o non, a dieta o non, sportivo o non, la vita da diabetico, da ogni punto di vista. Nel blog parlo di diabete, di sport e di salute ma soprattutto ci sono le mie ricette, ovvero quelle che si adattano alla mia vita, quelle che preparo velocemente per la pausa pranzo, tante ricette semplici, con poco condimento ma molte spezie, tantissime “ricette senza” alla ricerca di nuovi piatti gustosi ma salutari con cui potermi coccolare. In ogni ricetta scrivo sia le tabelle nutrizionali, utili per tutti, sia una simulazione del conteggio dei carboidrati (secondo i settaggi del mio microinfusore) per chi vuole utilizzarlo per la gestione del diabete ma non sa come fare perché lo trova complicato.