Cos’è il monitoraggio continuo del glucosio
Il monitoraggio continuo del glucosio (CGM) è un metodo per monitorare continuamente la glicemia per migliorare il controllo metabolico. I sensori di glucosio dei sistemi CGM misurano il glucosio nel liquido interstiziale a differenza del glucometro che misura il glucosio nel sangue capillare. Il liquido interstiziale si trova tra una cellula e l’altra dell’organismo, contiene ossigeno e varie sostanze nutritive indispensabili per le cellule, tra cui il glucosio. Il sensore è in grado di convertire i valori di glucosio misurati in un segnale elettrico.
Il monitoraggio continuo del glucosio aiuta ad aumentare i tempi in cui la glicemia è in target riducendo, quindi, sia l’iperglicemia che l’insorgenza di valori bassi di glucosio (compresa l’ipoglicemia sintomatica). Tuttavia, l’uso quotidiano di questi dispositivi non è facile e comporta comunque dei rischi.
Un CGM può funzionare in diversi modi. I sensori di glucosio della maggior parte dei sistemi CGM sono inseriti sottocutaneamente e indossati esternamente dall’utente, sebbene siano disponibili anche i dispositivi CGM impiantabili. Da diverso tempo ormai è sempre più utilizzata una forma di CGM nota come monitoraggio del glucosio “flash” (FreeStyle Libre, Abbott Diabetes Care). Questo dispositivo non richiede alcuna calibrazione ma, di contro, non vengono forniti allarmi per i valori di glicemia alta e bassa. I livelli di glucosio interstiziale vengono misurati continuamente ma, poiché i dati non vengono trasmessi continuamente dal sensore, i risultati sono disponibili solo quando il sensore viene scansionato con un dispositivo di lettura. È possibile acquisire e scaricare dati completi di 24 ore se il sensore viene scansionato almeno ogni 8 ore. Quest’ultima forma di CGM è nota come monitoraggio continuo della glicemia a scansione intermittente (isCGM).
Studi crescenti confermano i benefici dell’utilizzo del CGM: essi evidenziano che gli adulti con diabete di tipo 1 (T1D) che indossano un dispositivo CGM migliorano il controllo glicemico con la riduzione della emoglobina glicosilata (HbA1c) rispetto al tradizionale controllo con il glucometro; i pazienti già vicini all’obiettivo HbA1c, invece, riescono a mantenere il controllo riducendo il rischio di ipoglicemia.
Inoltre, il design della maggior parte dei sistemi CGM è notevolmente migliorato nel corso degli anni così come la misurazione del glucosio divenuta più accurata, gli allarmi più forti e i display più facili da leggere.
Tuttavia, non mancano delle limitazioni sia a livello tecnico che a livello utente:
- Attualmente, per la calibrazione iniziale e le normali ricalibrazioni giornaliere per tutti i dispositivi tranne isCGM, è richiesta la misurazione dei livelli di glucosio nel sangue capillare utilizzando un sistema SMBG standard.
- Per il paziente indossare un dispositivo continuamente può essere un peso.
- Ogni volta è necessaria una puntura cutanea per l’inserimento del sensore di glucosio nel tessuto sottocutaneo o una piccola procedura chirurgica per un dispositivo impiantabile.
- Possono verificarsi reazioni al sito, eruzioni cutanee agli adesivi o perdita del trasmettitore cadendo o sudando.
Negli ultimi anni sono stati compiuti grandi progressi nella tecnologia dei CGM ma permangono diversi ostacoli che impediscono di raggiungere il suo pieno potenziale sia come metodo per migliorare il controllo glicemico nel diabete sia come mezzo per valutare l’efficacia delle terapie contro il diabete.
Attendiamo con ansia, fiduciosi nella ricerca. 😀
Fonti:
- http://care.diabetesjournals.org/content/40/12/1614
- https://www.modusonline.it/it/microinfusore-e-monitoraggio-in-continuo-della-glicemia-(cgm)-cosa-sono-cosa-servono-
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26330484
Matematica per passione, consulente per dovere, pasticciona per vocazione: mi chiamo Anna, classe 1988, laureata in Matematica, di origini campane, fortemente legata alle mie origini e alla mia famiglia a cui devo la passione per la cucina, sempre vissuta come momento di condivisione e manifestazione d’affetto. Sono diabetica da quando avevo 16 anni con terapia insulinica e dal 2009 con microinfusore, uno strumento straordinario che ha cambiato la mia vita. Matematica in Cucina è nato con questo intento: condividere con tutti, diabetico o non, a dieta o non, sportivo o non, la vita da diabetico, da ogni punto di vista. Nel blog parlo di diabete, di sport e di salute ma soprattutto ci sono le mie ricette, ovvero quelle che si adattano alla mia vita, quelle che preparo velocemente per la pausa pranzo, tante ricette semplici, con poco condimento ma molte spezie, tantissime “ricette senza” alla ricerca di nuovi piatti gustosi ma salutari con cui potermi coccolare. In ogni ricetta scrivo sia le tabelle nutrizionali, utili per tutti, sia una simulazione del conteggio dei carboidrati (secondo i settaggi del mio microinfusore) per chi vuole utilizzarlo per la gestione del diabete ma non sa come fare perché lo trova complicato.